L'onda del conformismo genera mostri. L'onda, di Todd Strasser

 




Nessuno di noi può vivere da solo e solo per stesso
. Abbiamo tutti bisogno di relazionarci in qualche modo con gli altri. L’essere parte di un gruppo (dalla famiglia alla chat dei colleghi, dall’associazione sportiva al quartiere, e così via) è quanto di più naturale vi sia per un essere umano. Semplicemente, in un gruppo ci sentiamo più sicuri e forti, creiamo dei punti di riferimento nelle nostre vite, ci convinciamo a vicenda del valore di quello che facciamo.

E qui sta il problema. La forza stessa del gruppo può divenire un pretesto per escludere e denigrare chi non vi appartiene, un’occasione per mettere a tacere i membri del gruppo che dissentono, che hanno opinioni divergenti o che cercano di mantenere una propria individualità nella massa. Inoltre, l’appartenenza a un gruppo può deresponsabilizzare. Lo stesso meccanismo virtuoso che induce tutti i membri di una comunità a collaborare per il suo successo, può trasformarsi in un perverso sistema per cui ognuno non avverte più la responsabilità delle azioni individuali, in quanto espressione della volontà di un qualcosa al di sopra di lui.

L’Onda di Tod Strasser è un piccolo gioiello di psicologia sociale. Ispirato a un esperimento realmente accaduto in una scuola californiana negli anni ’60, il romanzo esplora un tema inquietante: quanto il conformismo e il nostro bisogno di non sentirci diversi dagli altri possa indurci a perdere la nostra libertà di pensiero. Fino ad accettare quello che razionalmente riteniamo inaccettabile.

Tutto nasce in una normale classe di liceo, dove il professor Ben Ross, per spiegare ai suoi studenti come sia stato possibile il consenso di massa al nazionalsocialismo, decide di condurre un esperimento: crea un movimento, “L’Onda”, fondato su disciplina, spirito di gruppo e lealtà assoluta. Quello che doveva essere solo un gioco educativo diventa presto qualcosa di molto più serio: gli studenti si trasformano, i comportamenti cambiano, e l’entusiasmo iniziale si tramuta in fanatismo.

Con uno stile scorrevole e di grandissima leggibilità, Strasser ci porta dentro la mente dei ragazzi, mostrando come il desiderio di appartenenza e sicurezza possa facilmente diventare uno strumento di manipolazione. L’Onda non ci parla del passato, ma del presente. Nell’epoca dei social network, delle mode e delle opinioni di massa, L’Onda è un richiamo potente al pensiero critico, alla responsabilità personale e alla difesa della democrazia. Un romanzo che ci ricorda che la libertà non si perde tutta insieme: si perde un po’ per volta, ogni volta che smettiamo di pensare con la nostra testa.



Dal libro è stato tratto un efficacissimo film diretto da Dennis Gansel nel 2008. Il film, prodotto e ambientato in Germania, rilegge (comprensibilmente, verrebbe da dire) il testo di Strasser con un’enfasi particolare sulla storia tedesca e sull’adesione del popolo tedesco al nazismo, introducendo, fra l’altro, un finale più drammatico e ad effetto rispetto a quello del romanzo.

Leggere il libro aiuta a recuperare la più ampia dimensione della riflessione originale: la pericolosità che il fascino dell’ordine e dell’autorità esercita soprattutto sui più deboli, la facilità con cui i più giovani possono essere manipolati ed indotti a credere in qualsivoglia cosa possa avere una parvenza di giusto, la facilità con cui noi stessi accettiamo l’ingiustizia, semplicemente perché ci abituiamo a considerarla normale.

Perché la Storia, suggerisce Strosser, può ripetersi, ma non si ripete mai uguale a se stessa. La natura umana, invece, quella non cambia mai.